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78 nell’ingranaggio


E passandole il braccio destro attorno la vita, con la sinistra le sollevò il mento per guardarla negli occhi che teneva abbassati.

— Anche tu soffri? — ripetè.

Gilda non rispose.

Le sue palpebre si chiusero, perchè ella non poteva sostenere lo sguardo di lui così intenso e vicino. Ma egli vide le lagrime che sgorgavano fre le belle ciglia vellutate e presto le bagnarono il viso.

Avidamente si chinò per beverle....

Le baciò gli occhi, le guancie, la bocca. Era tutto commosso, il cuore inondato di una tenerezza giovanile.

Dopo un momento ella cercò di sciogliersi; ma lui la trattenne ancora soavemente con dolci parole d’amore, susurrate sulle sue labbra.

Gilda, tutta tremante, lo ascoltava in silenzio, nell’estasi di quell’abbraccio.

Ma poichè egli diventava sempre più appassionato e veemente, ella cercò ancora di svincolarsi, spinta da un istinto segreto; e lentamente, con una dolcezza ostinata, si sciolse, si ritrasse alquanto e gli porse la mano, in atto di addio.

Egli non fece opposizione. Baciò la mano che gli veniva offerta, baciò i capelli che sfioravano la sua spalla e si allontanò, disperato e felice.

VI.

Arrivarono a Milano con le grosse nebbie e le giornate piovose. L’appartamento in via Bigli era piuttosto scuro dalla parte della strada, sfogato e arioso dalla parte posteriore che dava su un