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88 nell’ingranaggio


Gilda la guardò senza rispondere.

— Non vi siete accorta, Gilda — riprese la moglie del Banchiere — non vi siete accorta di quello che soffro? Non dite di no, i vostri occhi vi smentiscono. La vostra coscienza vi deve aver detto che voi mi avete rapito tutto il mio bene, dacchè vi ho accolta in casa mia.

Gilda, con un movimento di sorpresa e cruccio, fece per alzarsi.

La signora la trattenne.

— Bisogna che mi ascoltiate — disse abbassando la voce: — è nel vostro interesse come nel mio. Da un pezzo io mi sono accorta di ciò che succede nel vostro cuore, e dell’influenza che esercitate sul cuore... o meglio sulla fantasia... di un uomo, che non potrà mai appartenervi legittimamente, finchè ci sono io, Un’altra al mio posto vi avrebbe mandata via subito. Io ho avuto pietà della vostra posizione e della vostra giovinezza. Siete povera e bella e senza madre! Una dama benefica, mia carissima amica, che s’interessa alle ragazze esposte come voi ai pericoli della vita, vi aveva raccomandata a me, e fu per rispondere alla sua fiducia ch’io vi ho presa in casa mia nonostante la vostra giovinezza; perciò non potevo cacciarvi come un’altra. Ho aspettato: sperando sempre che vi sareste ravveduta spontaneamente...

— Oh! signora — gridò Gilda esasperata — questo è troppo, io non ho fatto male... io sono innocente!

— Oh! calmatevi — disse la signora Pianosi, a bassa voce ma con accento imperativo, non bisogna destare l’attenzione di Lea.