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la dama della regina | 93 |
— È magnifico — disse Eiena. E Bianca, sorridendo:
— A giudicare dai fiori che mi mandate dev’essere bello e tenuto con molta cura.
— Eccoci giunti — disse Aurelio accostandosi al gruppo.
— Oh! le beau chateau!
— Non è un castello e neppure una villa: è una buona casa di campagna, semplice e comoda. Vedrete, signora: io dico quello che è.
Aurelio aveva ragione: la sua casa di campagna non aveva pretese architettoniche: era un edifìcio solido, di bello proporzioni; dalle grosse mura, dalle ampie stanze. Il pianterreno rialzato conteneva sale da pranzo e da conversazione e una vasta cucina; il primo piano, molte camere, spogliatoi e salotti, ben pavimentati, muniti di granili finestre; al secondo ed ultimo erano i granai e le camere per la servitù. La mancanza di balconi, di colonne e di altre decorazioni esteriori, non che la grossezza dei muri e un avanzo di torre lasciavano supporre antiche fortificazioni soppresse da molti anni. In complesso tutta la casa spirava una larga agiatezza e un gusto semplice, ma non volgare. Nel cortile d’onore una bella fontana circondata da allori e cipressi e qualche aiuola fiorita rallegravano lo sguardo. I cipressi e gli allori e le siepi di bosso domina-