Pagina:Speraz - la Dama della Regina.pdf/121

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VI.

L’arruolamento di nuove truppe ordinato dal Senato per difendere nell’estremo pericolo la Dominante — cioè Venezia — mise sottosopra anche la piccola città istriana, che potè dare in tutto, con grande dispiacere, una mezza dozzina di coscritti. Aurelio ebbe molto da fare in que’ giorni: sarebbe anche andato a Venezia ad accompagnare quei giovani, ma non gli bastava l’animo di lasciare sua madre e Bianca sole in quella casa così esposta dalla parte del mare. In quel tempo l’Adriatico era pieno di armatori che inalberando bandiera tricolore, francese, od altra, predavano le barche veneziane: uno sbarco era sempre possibile e le signore si sarebbero spaventate. A Venezia andò, invece di Aurelio, Ettore Almerighi col fido amico Marco Apolonio. Ettore si sentiva già troppo dominato da una passione che egli stesso condannava; pur rimanendo ancora tanto padrone di sè da avere il desiderio e la forza di svincolarsene. Virilmente pensò di allontanarsi dal paese: «La lontananza — si diceva egli — è il miglior rimedio per le malattie di questo