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118 la dama della regina

scriveva da Bergamo: «Tutte le popolazioni delle campagne sono fedeli a S. Marco: non ne possono più delle prepotenze francesi. Se Venezia avesse un po’ di coraggio potrebbe riacquistare tutte le provincie di terra ferma.

— Venezia vorrà! — affermava don Ludovico.

— Vorrà! Vorrà certo! — ripetevano in coro gli altri.

La fede si riaccendeva subito in quelle anime semplici di patriotti.

In agosto, in una di quelle giornate afose, quando il sole incombe sul mare liscio, sul mare immobile come uno specchio che ne raddoppia il calore, una galera dell’armata marittima veneziana, che veniva dal Levante, si fermò davanti al paese, un po’ fuori del porto. Poco dopo una lancia a sei remi toccava terra e un ufficiale — il capitano della galera — saliva in casa Castellani. Il domestico annunciò:

— Il capitano Leonardo Cerri.

— Ah! Leonardo! — esclamò Aurelio con immensa gioia.

Erano amici di antica data e non si eran più veduti da alcuni anni. L’ultimo loro incontro era avvenuto in Alessandria d’Egitto quando Aurelio vi era console della Repubblica.

Ore liete e giorni bruschi li avevano stretti l’uno all’altro con saldo vincolo. Durante una