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6 la dama della regina

— Non è vero! Venezia non ha avuto paura. Ha creduto, rimanendo neutrale, di salvare i suoi popoli da gravi disastri; di fare il bene di tutti, ha creduto.

— Si è ingannata. Ha fatto male. Doveva armarsi, doveva mostrarsi forte anche rimanendo neutrale.

— È difficile parer forti quando si è deboli — osservò un certo capitano Gori, un altro anziano che aveva combattuto nell’ultima guerra contro i turchi. — Da troppo tempo la Repubblica si è abituata alla pace, alla mollezza. È questo il male.

— Sarebbe stato inutile qualunque cosa avesse fatto — riprese a dire il dottore Apolonio. — Inutile, ve digo. O se un mezzo di salvezza c’era, questo consisteva nell’accettare l’alleanza francese: l’alleanza che il Direttorio le aveva offerto. I francesi sono invincibili e Buonaparte è destinato a cambiar faccia all’Europa. Bisognava mettersi subito con la Francia e anche il re di Sardegna doveva mettersi con la Francia; sicuro, ve digo! Avrebbero risparmiato tante disgrazie all’Italia, e l’austriaco se ne sarebbe andato al diavolo,.... nei suoi paesi!.....

Il fratello di donna Anna Maria, don Ludovico Raimondi, l’eloquente arciprete che aveva ascoltato tali parole scrollando tristemente il