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la dama della regina 159

Aurelio ed Elena non si mossero e non parlarono.

— Voi non credete? — domandò la dama in aria di sfida.

— Non credo che i Capetingi possano riconquistare così presto il trono di Francia; e, se devo dire la verità, spero che ciò non avvenga mai. Sarebbe un disastro enorme, e non solo per la Francia.

Bianca tacque un istante quasi atterrita. Volse uno sguardo in giro, pallida, tremante: guardò il suo contradditore e mormorò:

— Voi parlate così, voi... che mi dimostrate tanta amicizia!...

— Più che amicizia, Bianca: più assai che amico io vi sono. Darei la mia vita per voi; ma avrei vergogna di voi e di me stesso, se non vi dicessi la verità.

Un lungo profondo silenzio seguì alle ardenti parole.

Bianca piangeva sommessamente col volto sulle palme delle mani. Gravi momenti passarono inavvertiti. Sullo spiazzato di un verde intenso sparso di foglie ingiallite, la colossale quercia centenaria allungava sempre più l’ombra sua gigantesca, che già si mischiava con le ombre minori.

Ettore finalmente si alzò e fece il giro della tavola per accostarsi a Bianca Verdier che sedeva di fronte a lui.