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la dama della regina | 161 |
non tormentiamoci per queste cose... Ciascuno pensa come la natura e le condizioni della vita gl’impongono di pensare... Io non posso mutare le mie idee, e se le mutassi, forse voi stessa non mi stimereste più. Non scrollate il capo: è così. Non vi ricordate con quale severità avete giudicato il vostro amico d’infanzia, il nobile Paolo di Saint-Morlain?
— K tutt’altra cosa...
— E la stessa cosa... Se sapeste come soffro di non potervi assecondare: se vedeste lo strazio del mio cuore, avreste pietà di me...
— Perdonatemi - ella disse sospirando e porgendogli la mano. — Anch’io soffro. Andiamo a casa. I nostri compagni ci hanno lasciati.
— Aurelio se ne è andato quando vi ha vista piangere.
— Ed ora Elena... Cattivella!..
Ella si alzò e s’appoggiò al braccio che egli le porgeva. Senza volontà, spinto da un impulso onnipossente egli le cinse la vita, la serrò al suo petto.
— Ti amo, Bianca!.. Ti amo tanto!
Appressò le labbra anelanti alla bionda testa e ne baciò i capelli, la fronte, gli occhi..
Ella mandò un grido e si sciolse da lui impedendogli di baciarla sulle labbra; poi si mise a camminare in silenzio. Egli la seguì. Cammina-