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la dama della regina 9

nare si erano alzati in piedi e giravano per la sala, tornarono ai loro posti.

— Non è più in Egitto il conte Aurelio? — domandò Annibale Rigo, nobile di dentro terra, sempre all’oscuro, sempre dimentico d’ogni cosa, ma devotissimo alla Repubblica.

— Oh! no. È un pezzo che la Serenissima l’ha richiamato. Ha avuto vari incarichi. Nell’ultima lettera, di un mese fa! mi parlava appunto dell’espulsione del conte di Provenza... o di Lille; e di una dama... tutto un po’ confusamente. Era alloggiato in casa di mio cugino che è intimo amico del procurator Francesco Pesaro... Ora io temo che sia andato a Verona..... in questi momenti... Non so... Certo egli non si risparmia; i pericoli non lo trattengono. Epperò sono inquieta. Speravo che si mettesse in pace una buona volta; ma chissà, quando lo farà!

Qualcuno osservò che il conte era ancora troppo giovine e col suo ingegno, il suo nome, aveva dinanzi a sè uno splendido avvenire.

Donna Anna Maria sorrise nel suo orgoglio di madre, pure affermando che Aurelio aveva trentaquattro anni, il buon momento per rientrare in famiglia.

— Ma egli è un uomo prezioso per la Repubblica — osservò l’Alessandri. — È impossibile che se ne privino in momenti come questi.