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190 | la dama della regina |
di Verona e di Bergamo, ad entrare in guerra contro i francesi.. Sarebbe il buon momento ora che il generale in capo è lontano.... sarebbe... ah!.. se fossi giovine!...
Parlava con tanta foga, con tanta passione, che tutti l’ascoltavano stupiti e commossi; ma la voce gli maucò improvvisamente, abbandonò la bianca testa nelle palme delle mani e pianse.
Tutti gli si fecero intorno e non pochi con le lagrime agli occhi.
Almerighi sopraggiunto mentre il capitano parlava andò a stringergli la mano e gli disse con voce vibrante di commozione:
— Perdonami, so qualche volta, t’ho offeso: sono stato uno stupido. Se Venezia avesse molti uomini del tuo stampo, non sarebbe quella che è... sarebbe forte e gloriosa come una volta.
Il buon capitano lo guardò, lo guardò fisso; fece l’atto di parlare, ma non trovando le parole, nel cozzo di tanti diversi affetti, si alzò, gli buttò le braccia al collo e lo baciò in fronte.
Nei primi giorni di maggio, Giovanni Resta scriveva al suo parente ed amico Aurelio Castellani: «Il dramma sta per finire: non manca ormai che l’ultima scena. L’altra sera prevalse il consiglio