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la dama della regina 2079

— Che il destino t’aiuti, Ettore, te l’auguro con tutto il cuore; che tu possa ritornarci presto, sano e con nuove illusioni, perchè noi non possiamo vivere senza una cara illusione.

— Accetto il tuo augurio e ti ringrazio; ma preferisco il mio che mette fine a tutto.

Quando fu montato in sella, si ricordò di Apolonio.

— È vero che fu egli la causa della disgrazia?

— Involontaria. Volevano, tra lui e il suo compagno cambiare le parole sul libro dello stemma. Qualcuno della folla, forse un soldato, tirò un colpo contro di loro — pare, non si sa bene — e la palla colpì il povero Gori.

— Beato lui! — sospirò Ettore. Poi risalutò ancora tutti; spronò il cavallo e partì.

— Che Dio t’accompagni! — augurò don Ludovico.

Tornati presso la contessa, Aurelio ed Elena udirono la strabiliante notizia che Bianca di Verdier era partita improvvisamente.

— È arrivato un signore con un piccolo legno a vela — narrava la contessa — e chiese subito della «marchesa di Verdier, vedova dei cavalier di Clarance» per la quale aveva una lettera. Mi parve un ufficiale austriaco in borghese. Bianca lesse la lettera, suppongo di suo padre; e poco dopo mi annunciò che suo padre la mandava