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la dama della regina 15

a sorbire lentamente il caffè senza zucchero come sempre usava.

Ettore Almerighi, nobile cavaliere, era l’amico di Aurelio Castellani, e più ancora del dottor Apolonio nonostante i diciotto anni che li separavano, poichè egli aveva venticinque anni e Marco Apolonio quarantatre. Li univa l’indole avventurosa; cementavano l’unione, gli studi, l’intelligenza, le abitudini signorili e più di tutto le idee. Ettore Almerighi passava in provincia tutta la bella stagione; l’inverno a Venezia. Marco Apolonio che aveva sciupato quasi tutti i beni in viaggi e follie d’ogni sorta, non si concedeva che un mese l’anno di dimora alla Dominante, ed era di solito il carnevale; poi, ridotto al verde, ritornava in provincia, dove s’annoiava assai ed era anche piuttosto mal visto.

Appartenevano entrambi al partito allora detto dei novatori e nutrivano una fede sconfinata nelle promesse di libertà, di elevazione, di benessere che i francesi dispensavano così generosamente ai popoli d’Italia attoniti e sgomenti, o troppo facilmente illusi. Essi erano nel paese i due soli rappresentanti di tale partito, odiato e disprezzato nella persona del dottore; mentre invece Ettore Almerighi era ben voluto da tutti: anche le sue bizzarrie venivano scusate perchè ne incolpavano il suo cattivo compagno.