Pagina:Speraz - la Dama della Regina.pdf/43

Da Wikisource.

la dama della regina 33

d’alto bordo non viaggia sola col promesso sposo.

— Sarà una vedova — replicò quello che aveva arrischiata l’ipotesi.

Risero, e andarono incontro al signore per dargli il ben venuto e sbirciare la dama resa quasi invisibile da un manto e da un fitto velo. Ora i cavalli andavano al passo e il conte potè rispondere cortesemente ai saluti dei suoi concittadini, e buttare qualche moneta ai monelli.

Giunto che fu al limitare della sua casa, fece ancora un cenno di saluto e sparì con la dama: un palafreniere che aveva aperto il portone ai signori, si affrettò a chiuderlo.

— Bella donna quella! — esclamò un marinaro disoccupato.

— E il conte com’è sempre bello, sempre giovine — diceva una donnetta che era la domestica del capitano Gori. — Ha trentaquattro anni, io l’ho visto bambino; e pare coetaneo del cavalier Ettore Almerighi, il cugino del mio padrone, che ne ha soli venticinque.

— Il cavalier Ettore è più bello — sentenziò la figliola del Folli. — Il conte ha preso il bruno del sole d’Africa.

— Non fa niente il bruno — osservò un’altra. — Anzi gli sta bene con quegli occhi così vivi e la bocca fresca: io lo trovo più simpatico dell’Almerighi, più grazioso, più alla mano.