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la dama della regina 43

vai la signora nella casa designata, sola, con una vecchia serva, tutti erano fuggiti: ella era rimasta, sicura che i suoi amici di Venezia avrebbero mandato qualcuno per condurla via: non poteva ammettere che l’abbandonassero in quel frangente. Appena mi vide, prima che io le mostrassi la lettera di presentazione, mi guardò negli occhi e mi disse sorridendo: «Vi manda il signor Giovanni Resta, o il cavalier Pesaro» e mi porse la mano. Venne subito con me senza la minima diffidenza, chiamandomi soavemente il suo salvatore. Non fu facile il viaggio: tutte le vetture erano accaparrate. Abbiamo viaggiato un po’ a piedi, portando io la sua valigia, un po’ con un carro di contadini. Giunti al mare non vi erano barche. Il capitano di una nave mercantile, al quale avevo reso qualche servizio in Alessandria, acconsentì a prestarmi quella vecchia scialuppa e un suo marinaio.... Il resto ti è noto.

— E la notte dove l’avete passata? Come vi siete salvati dalla burrasca, che già minacciava quando siete scomparsi dai nostri occhi?

— Quando abbiamo visto che il corsaro non c’inseguiva piò, abbiamo preso il vento che ci portava verso la «Lanterna» di Salvore e siamo entrati nel porto prima che scoppiasse il temporale. Là, in fondo al porto, la costa forma