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nuova costituzione del corpo e quindi la presenza del cibo, che prima desideravamo, ci sarà adesso odiosa: e questo è ciò che diciamo fastidio e disgusto. (Et., III, 59, scol.).

C) Il medesimo oggetto può essere causa di due stati contrarî, che si alternano, oscillando, nell’animo nostro: abbiamo allora quello stato che intellettualmente costituisce il dubbio e nel riguardo della passione Spinoza chiama fluctuatio. Ciò è possibile sia in quanto lo stesso oggetto può affettare in modo contrario due parti diverse dell’essere nostro, sia in quanto lo stesso oggetto, constando di parti e di aspetti diversi, può simultaneamente affettare in due sensi contrari la stessa parte dell’essere nostro (prop. 17, scol.).

D) L’ultima legge applica alle passioni le leggi di associazione: associazione per contiguità (prop. 14) e per somiglianza (prop. 16). In questi casi può sorgere facilmente la fluctuatio (prop. 17).

Prop. 14. Se la mente è stata simultaneamente affetta da due passioni, quando in seguito sarà affetta dall’una di esse, sarà affetta anche dall’altra.

Prop. 16. Quando immaginiamo una cosa avere alcunchè di simile all’oggetto che suole affettare la mente di gioia o di tristezza, sebbene ciò che le due cose hanno di simile non sia la causa efficiente di tali passioni, per ciò solo tuttavia la prima cosa sarà per noi oggetto di amore o di odio.

Di qui il fatto che cose per sè indifferenti possono per accidente causare in noi gioia o tristezza, amore oppure odio: Spinoza vi riconduce i fatti in apparenza così misteriosi delle simpatie e delle antipatie (prop. 15). La prop. 50 applica lo stesso principio alla speranza ed al timore: di qui sono sorte le credenze nei presagi e tutte le relative superstizioni. Un altro corollario è dato dalla prop. 46: quando un uomo d’una certa classe o nazione è stato per noi causa di gioia o di tristezza, siamo inclinati ad estendere questo sentimento a tutta la classe od a tutta la nazione.