Pagina:Spinoza - L'Etica - Paravia, 1928.pdf/14

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come una concatenazione ferrea di conseguenze. Questa forma «geometrica» non deve essere considerata tuttavia come una deduzione logica nel senso tradizionale, come una catena sillogistica: l’Etica non è una deduzione, ma una costruzione logica, la quale svolge tutta la realtà fisica e spirituale per mezzo d’un certo numero di principii e di leggi, che in parte vengono presentati fin dall’inizio, in parte vengono posti di mano in mano che se ne offre l’occasione. La forma «geometrica» dell’esposizione serve solo a mettere in evidenza la concatenazione logica interiore del sistema e la sua coerenza ai principii.

Il senso che Spinoza riferisce alle definizioni ed agli assiomi è perciò un senso tutto particolare: che si connette col valore che egli attribuisce alle conoscenze chiare e adeguate. Per definizione s’intende generalmente una definizione nominale, che serve a precisare i termini, non a risolvere una questione: quando io definisco che cosa intendo per «libertà», non decido ancora con questo se vi siano o non vi siano esseri liberi. Le definizioni di Spinoza invece sono vere posizioni che esprimono le idee cardinali del suo sistema: «omnis definitio sive clara et distincta idea est vera» (Ep. 4). Esse non differiscono in fondo dagli assiomi se non in quanto le definizioni fissano le essenze delle cose, gli assiomi esprimono le leggi eterne della realtà (Ep. 9).

Si capisce allora perchè e le definizioni e gli assiomi non siano per sè evidenti, come già opposero a Spinoza i primi suoi critici (Ep. 3). Le defini-