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eliminare i preconcetti i quali potevano impedire che venissero comprese le mie dimostrazioni: ma poiché restano ancora non pochi altri preconcetti, i quali potevano e possono anch’essi, anzi essi più degli altri, impedire agli uomini di bene afferrare la concatenazione delle cose in quel modo che io l’ho esposta, stimai bene sottoporli qui all’esame della ragione. E perchè tutti i preconcetti, che qui voglio segnalare, procedono da questo solo che cioè generalmente gli uomini suppongono che le cose naturali agiscano, come essi, secondo fini, anzi hanno per certo che Dio stesso diriga le cose verso un certo fine, in quanto dicono che Dio fece tutte le cose per l’uomo e l’uomo per adorarlo; così considererò prima questo solo, cercando la causa per cui i più degli uomini si acquietano in questo preconcetto e sono naturalmente tanto inclini ad accoglierlo. Non è mia intenzione qui ricondurlo alla natura dello spirito umano. Basterà porre per principio ciò che tutti debbono riconoscere: e cioè che tutti gli uomini nascono nell’ignoranza delle cause delle cose e che tutti hanno la tendenza a cercare l’utile proprio, ciò di cui hanno ben coscienza. Da ciò segue in primo luogo che gli uomini credono di essere liberi in quanto sono conscii delle loro voli­zioni e del loro tendere e non pensano nemmeno per sogno alle causa da cui sono disposti ad appetire ed a volere, perchè le ignorano. Ne segue in secondo luogo che gli uomini agiscono in tutto in vista d’un fine, e cioè in vista dell’utile a cui tendono: onde viene che s’occupano solo sempre di sapere le cause finali delle azioni e, quando le sanno, restano soddisfatti, non avendo alcuna ragione di chiedersi altro. Ma se non possono conoscerle apprendendole da altri, non resta loro che di volgersi in se stessi e di riflettere ai fini dai quali essi sogliono essere deter­minati ad azioni simili; così necessariamente giudicano della mentalità di altri dalla propria. Di più poiché trovano in sè e fuori di sè non pochi mezzi, che servono loro molto a conse­guire ciò che ad essi è utile, come, per es., gli occhi per vedere, i denti per masticare, gli animali e le erbe per nutrirsi, il sole per illuminarli, il mare per nutrire i pesci, ecc.; così avviene che vengono a considerare tutte le cose naturali come mezzi per il proprio utile. E poiché questi mezzi essi li hanno trovati, non fatti, di qui trassero argomento a credere che vi sia qualche altro che ha disposto questi mezzi per il loro uso. Infatti non