Pagina:Steno - La Veste d'Amianto.djvu/23

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— No, ritorna.

— Ahi! un viraggio troppo stretto!

— Se l’è cavata, meno male!

— Attenti, passa sopra le tribune!

— Dio, come s’abbassa!

— Ma è pazzo, ci schiaccia tutti!

— Se cadesse adesso, che frittata!

— Si alza ancora, si alza, ecco!

— Gli è andata bene ma mi pare poco prudente!

Mentalmente, meccanicamente, colla fede ingenua di quando era una collegiale. Eva pregava adesso.

— Dio mio, proteggetelo! Madonna Santa, assistilo tu!

Come era lungo il tempo!

Perchè Ettore non scendeva, adesso? Le pareva durassero da un secolo, quel volo e il suo orgasmo.

Come stava male! come stava male! tutto il suo sangue era in tumulto; forzava le pareti del suo cuore, forzava le pareti del suo cervello, ronzava nei suoi orecchi, gorgogliava nelle sue arterie, le affluiva in ondato calde al viso, si ritirava tutto al cuore....

Adesso c’era un velo fra lei e la folla e le cose intorno, un velo fra i suoi occhi e le ali bianche lassù che portavano il suo diletto per le vie azzurre dello spazio: appena vagamente, colla seconda vista dell’amore, ella poteva seguire le larghissime volute che raercoplano andava trascinando al disopra deiraereodromo abbassandosi a volte con abbandoni improvvisi impressionantissimi, risollevandosi di colpo con una sicurezza che deponeva insieme dell’abilità e dell’audacia del pilota.

Certo il gioco folle doveva affascinare Noris e inebbriarlo perchè a un tratto lo si vide dirigere il suo volo sul mare, oltre la collina breve che nascondeva alla folla la distesa azzurra infinita.

D’un colpo, tutti gli spettatori furono in piedi