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piro non è onnipotente. Sotto certi aspetti è prigioniero più del galeotto, più del pazzo nella sua cella. Poiché deve obbedire a certe leggi di natura. Perchè? Non si sa. Non può entrare in una casa senza esservi chiamato. Ma, poi, potrà entrarvi quanto vorrà. Il suo potere cessa, come quello degli spiriti del male, dopo il sorger dell’aurora. Non può trasformarsi che all’alba oppure al tramonto. Non può riposare che nella terra dove fu sotterrato, oppure in una tomba sacrilega, come il suicida di Whitby. Difficilmente lo si può esorcizzare. Il fiore d’aglio e la tuberosa tuttavia gli sono ostili; posti sul suo feretro gli impediscono d’uscirne.

E Van Helsing aggiunse:

«Dobbiamo dunque bloccare il mostro nella sua tomba e immergergli un piuolo nel corpo per ridurlo al nulla.

«Ho consultato il mio amico Arminius, dell’Università di Budapest. Mi ha dato informazioni sugli antecedenti del Conte.

«Egli fu certo, un tempo, quel Dràcula che rese famoso il nome combattendo contro i Turchi. La sua bravura e la sua crudeltà lo resero celebre. I Dràcula, m’ha detto Arminius, erano una grande e nobile razza. Ma i loro contemporanei affermavano che fossero in relazione col Diavolo. Satana rivelava loro i suoi segreti nelle montagne che dominano il Lago Hermanstadt. In una delle memorie del tempo, si parla d’un certo Dràcula come d’un Vampiro. Eppure da quella razza uscirono grandi uomini e donne oneste; e le loro ossa santificano la terra ove riposano. Poiché, ahimè! il bene si frammischia al male, come la gramigna al vero grano.