Pagina:Stoker - Dracula, Sonzogno, Milano, 1922.djvu/169

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dracula 169

far registrare una gran cassa per Varna. Scaricò da solo quella cassa enorme portata da un autocarro, la quale tuttavia pesava tanto che ci vollero parecchi uomini per trasportarla sulla nave.

Fece molte raccomandazioni circa il posto che doveva occupare la sua cassa e il capitano esasperato lo mandò a tutti i diavoli. La goletta doveva alzar la vela la sera stessa, ma al momento della partenza una leggiera nebbia circondò il battello, ostacolandone la marcia. Il capitano bestemmiava come un turco.

Nella serata il Conte tornò; ci teneva a vedere dov’era il luogo che la cassa occupava. Il mozzo l’accompagnò, lo ricondusse sul ponte. Nessuno lo vide quando usci dalla nave, ma la nebbia era tale che nessuno se ne meravigliò. L’alba scacciò la nebbia e la goletta alzò subito l’àncora. Quando arrivammo, era già in alto mare.

— Così, cara signora Mina — disse Van Helsing — abbiamo tutto il tempo di raggiungerlo, poichè lo precederemo sul continente.

«Auguriamoci di sorprendere il Conte fra l’aurora e il tramonto; se abbiamo la fortuna di trovarlo nella sua cassa, sarà in nostra balia.

«Conosco esattamente l’itinerario del battello; la cassa verrà scaricata a Varna e consegnata fra le mani d’un agente di Bristics.

— Mio Dio — obiettai — è necessario proprio che inseguiate il Conte? Non voglio che Jonathan mi lasci.

— Sì, è necessario — mi rispose Van Helsing con voce ruvida; — per voi, in primo luogo, e per l’umanità. Questo mostro ha fatto già troppe vittime. Il suo paese selvaggio e poco abitato non gli offriva risorse sufficienti. Non è senza