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190 CAPO IX.

contorni di Amiterno: che di là se ne vennero nel paese di Rieti addosso agli Aborigeni; e tolti loro i luoghi principali, da diverse colonie che staccaron da quelli edificarono parecchie città, e nominatamente Cure1. Ora in questo racconto, comechè abbreviato da Dionisio, si riconosce tutto il fatto dell’origine dei Sabini, non men che l’occasione e il modo pel quale dal loro corpo derivarono l’un dopo l’altro i Sabelli. E vogliam dire la fondazione del popolo sabino per mezzo di voto, o di sacra primavera, costume religioso, politico, e fondamentale de’ nostri primi padri2. Nè diversamente si potrebbe mai comprendere in qual forma da un villaggio fosse uscita una grande e potente nazione. Ma ben s’intende come l’animosa gioventù consacrata, mandata fuori per calamitosi frangenti dal contado di Testrina a cercarsi nuove dimore, siasi affrontata con le tribù degli Aborigeni, che abitavano su alto presso a Rieti, e poscia mischiatasi con quelli abbia dato principio alla gente intitolatasi del nome di Sabini, che i loro propri miti traevano da quel di Sabo, nume primario del popolo3. Quest’origine religiosa, e tutta patria della gente, mantenne in loro perpetuamente quell’inconcussa pietà e intemerata fede, che giustamente qualificava i Sabini divoti, severi, e costumati, meglio che altri italici alcuni4. Nè qui

  1. Dionys. ii. 49
  2. Vedi p. 31, 35.
  3. Cato ap. Dionys.. ii. 49.; Serv. viii. 638.; Sil. viii. 423.
  4. Sabini, ut quidam existimavere a religione et Deorum cultu,