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CAPO XIII. 263

di grandissima religione ai popoli del Sannio1. I Caraceni, o piuttosto Sariceni, così chiamati dal fiume Sarus, oggi Sangro, che nasce ne’ loro monti, aveano Alfidena2 per sede principale, città estrema del Sannio posta in sul confine dei Peligni. All’opposto i prossimi Frentani occupavano un territorio più largo e più fertile, il qual s’estendeva lungo il mar di sopra per una riva di ottanta miglia incirca dal fiume Pescara insino al Fortore. Appartenevano essi parimente alla famiglia dei Sanniti3, ed usavano non già caratteri latini4, ma sì bene osci, secondo che portava l’idioma, e come si vede per le stesse monete loro che han per leggenda Phrentred5, o sia il nome comune, così appellato forse dal fiume detto latinamente Frento6. La città d’Ortona, piazza di mercato e navale dei Frentani7, si presenta su d’un vago monticello presso al capo dov’era il porto più grande e più sicuro di quel lido procelloso. Molti residui d’un capace edifizìo marittimo si veggono ancora alla foce del fiume Foro: altre stazioni trovavano i naviganti alle bocche del Trigno8 e del Fortore:

  1. Cicer. de div. i. 36.; Plin. ii. 93.; Virgil. vii. 563-571.
  2. Alfidena. Liv. i. 12.; Plin. iii. 12.
  3. Φρεντανοὶ Σαννιτικὸν ἔθνος. Strabo v. p. 166.; Scylax p. 5.
  4. Niebbhur, T. i. p. 106.
  5. . Vedi monum. dell’Italia av. il dominio dei Rom. tav. lix. 13.
  6. Portuosum Frento. Plin. iii. 12.
  7. Strabo v. p. 167.
  8. Trinium portuosum. Plin. iii. 12.