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CAPO XV. 295

ferma, e se la città del nome stesso di Conia sedeva veramente vicino a Crotone1, il suo territorio si sarebbe disteso non poco anche più sotto. Non diamo peso alla notizia raccolta dall’autore dell’Etimologico circa la derivazione egizia del nome dei Coni, ma ella è tanto singolare che merita, non che altro, d’essere notata2. D’assai maggiore importanza si è il racconto d’Antioco intorno agl’Itali3, che ripete Aristotile4. Perciocchè per la sola narrativa del fatto ben si comprende, di qual maniera i rozzi costumi della gente fossero a poco a poco ripuliti mediante il natural progresso della vita pastorale ed agricola, che diede alla loro discendenza uno stato civile. Italo potente re dell’Enotria, e ivi stesso nato, ebbe il merito d’aver operata questa salutare mutazione ne’ suoi popoli colla virtù delle leggi imposte loro, e principalmente l’ordine dei sodalizj, o del cibarsi in comune5: instituzione di cui ha tutto vanto Italia per proprietà di tempo, benchè dipoi si ritrovi ammessa anche nel costume di Creta e di Sparta, quasi come scuola di temperanza, d’amistà e cordiale benevolenza. Nel nome d’Italia, che per Italo prese l’ultimo tratto della penisola, si sarebbe perpetuata la memoria del

  1. Strabo vi. p. 175.
  2. Etym. magn. v. Χῶνες: gentem Italicam a Χονε; idest ab Hercule, quam Aegypti sua lingua sic vocantur.
  3. Ap. Dionys. i. 35.
  4. De rep. vii. 10.
  5. Συσσίτια: dai Cretesi chiamati Ἀνδρεῖα.