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2 vita del colletta.

tarsi, e poi lo dominò sempre. Entrati i Francesi in Napoli e mutato il governo a repubblica, il Colletta sperò meglio; amò quelle forme libere, amò gli onesti che primeggiavano in quel nuovo stato, ma più si accostò a quei pochi che in vano cercavano dargli consistenza co’ partiti risoluti e col vigore de’ fatti. Conobbe la vanità delle ciarle dotte e de’ vanti demagogici, e tosto fu involto nella rovina della repubblica. Chiuso nelle infami carceri insieme co’ più illustri di quella età, gli vide uno dopo l’altro andare al patibolo; nè avrebbe egli stesso scampato la vita, se una pietosa industria de’ suoi parenti non avesse compro per moneta e prodotto a suo discarico un falso attestato che ad altri simil nome attribuisce una ferita da lui riportata combattendo contro a’ regii. La tirannia paurosa e crudele, che allora insanguinava Napoli, non era indulgente altro che pe’ vili. Il nostro istorico l’ha descritta, ma di sè tacendo, siccome tacque, ogni volta ch’ei potesse, anche le cose maggiori; non ch’egli sentisse umilmente di se stesso, ma per non uscir da’ termini voluti all’istoria. E noi diremo semplicemente i fatti della sua vita, onde mostrar quanto sieno i suoi racconti autorevoli.

Cassato dalla milizia, si fece ingegnere civile, ed assisteva il disseccamento delle paludi dell’Ofanto, mentre il feroce Frà Diavolo, sgherro divenuto generale, teneva quelle province a nomo del re. Nel 1806, di nuovo i Francesi invasero Napoli; il nome del giovine Colletta era già chiaro tra gli amici dell’ordine e di migliori istituzioni, ed alla sua voce e all’esempio andò Napoli debitrice di quella guardia di cittadini armati a difesa di se stessi, che, unita spontaneamente in que’ pericoli, allora e più volte poi, salvò la città dalle furie della plebe. Riebbe dal re Giuseppe suo grado, militò sotto Gaeta e nelle fazioni di Calabria; e sperimentato in guerra difficile piacque al ministro Saliceti, che alla venuta di Gioacchino gli proponeva il Colletta siccome capace di cose maggiori. Quegli disegnava