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LIBRO QUINTO — 1799. 285

quali si citava per costumi purissimi ed alto merito il conte Torriglioni di Fano. E imperversando, come avviene ai focosi, mandò per la città a dorso d’asino, accerchiati di sgherri e plebe scostumatissima, i nominati Zaccaleoni e de Matteis, uomini virtuosi, ultimi consoli della romana repubblica, e dietro ad essi altri trentacinque, noti per buone opere nello stato. Incamerò i beni de’ fuggitivi, de’ condannati, degli assenti, dei puniti ad arbitrio; avvegnachè negli editti suoi, trattando di castighi o di ammende, usava fissarne i limiti «nel nostro arbitrio»; e per eternare quei travagli compose la polizia, moltiplicò i birri e le spie, creò tribunale di stato che giudicava con le regole della giunta di Napoli. Allo spettacolo di tanta ingiustizia nei supremi del governo, si rompevano i già deboli freni della plebe e delle milizie; quindi i Romani tenuti partigiani della repubblica erano in molte guise travagliati dai pessimi del popolo, da parecchi della santa fede, e (rendasi alla verità pieno trionfo e doloroso) da taluno dell’esercito napoletano, i quali tutti spogliavano le case e le botteghe, profanavano per lascivie la santità delle domestiche mura, ingiuriavano, percuotevano, uccidevano per fino i resistenti alla loro malvagità.

Mentre durava stato sì misero, come che l’Aragona lo chiamasse riordinamento, egli rifaceva le leggi per la giustizia ordinaria, per la finanza, per l’amministrazione; sempre a nome del re di Napoli, scordando affatto il pontefice, e imitando gli statuti e le forme del governo del regno, ed anzi prescrisse che a non altro impero dovessero i popoli obbedire se non a quello che cmanava da S. M. siciliana. Creò tribunale col nome di Reggenza di Giustizia per le cause civili, ed altro di Reggenza di Polizia per le criminali; le due reggenze congregate in un sol magistrato, rappresentavano, per imitazione, la gran corte della vicaria napoletana. Così, tribunale novello, il Camerale, giudicando le cause civili delle comunità e delle pubbliche amministrazioni, somigliava alla Camera Sommaria; ed un Consiglio Rotale, magistrato supremo di appello nelle sentenze criminali o civili della reggenza, e consultore nei casi di grazia o nelle commessioni del governo, figurava la real camera di Santa Chiara. Compose, come tra noi, magistrati speciali per il commercio, l’agricoltura, le arti; ed a compiere la simiglianza, presedeva spaventevole ed assoluta la giunta di stato. I codici, già innanzi confusi ed incerti, cresciuti nei politici sconvolgimenti di nuove leggi, nuove prammatiche, intoppi nuovi all’intelletto ed alla coscienza dei giudici, furono dall’Aragona gravati di altre ordinanze, traendole dalla napoletana legislazione.

Quindi provvide alla finanza. La caduta del governo papale, il governo succedutogli di repubblica, gli eserciti francesi per lungo tempo stanziati a Roma, gli eserciti contrarii alla Francia venuti a