Pagina:Storia del reame di Napoli dal 1734 sino al 1825 II.pdf/34

Da Wikisource.
30 LIBRO SESTO — 1806.

truzione. Altre leggi fondarono le scuole speciali: una Reale-militare, altra Politecnica, altra delle Belle-Arti, altra delle Arti e Mestieri, altra de’ Sordi-e-Muti, un’accademia di marina, una delle arti del disegno, un convitto di chirurgia e medicina, un secondo di musica. Alcune delle quali fondazioni erano nuove, altre migliorate, tutte dotate dalla finanza pubblica. I seminarii, collegi speciali de’ preti, furono conservati; e sebbene si divisasse riformarli, aspettavasi opportunità di tempo; non volendo, fra tanti moti di regno nuovo, altre querele col papa. Secondavano la istruzion pubblica i collegi privati, eretti a privato guadagno, favoriti dal governo, vigilati ne’ metodi, premiati ne’ successi. S’instituì, dotata riccamente, un’accademia di storia ed antichità e di scienze ed arti, che dipoi, accresciuta, fu chiamata Società Reale: si giovò con doni e privilegi ad altre due accademie nominate d’Incoraggimento e Pontaniana. L’Italia venera ancora queste congreghe, in memoria di aver serbato il germe delle lettere in tempi barbari; e non pensando che oggi, quasi perduta ogni utilità, sono rimaste a pompa della civiltà e de’ governi.

Del sistema che ho adombrato di pubblica istruzione erano pregi l’insegnamento facile ad ogni ceto, ad ogni uomo, cosicchè nessuna virtù rimanesse depressa perchè negatole di mostrarsi; il privilegio di nascita scomparso, albergando nello stesso collegio i primi e gli ultimi della società, il figliuolo del patrizio e del contadino: le lettere protette, multiplicate le scuole, dotate abbondevolmente le accademie e i licei: i dotti venerati, non arricchiti; chè il soperchio favore del principe, benefizio ad essi, è nocumento alle scienze. Libertà di scrivere, piena proprietà dello scritto sono spinta ed alimento agl’ingegni; qualunque altra cosa in più o in meno, è a lor danno, Ma queste ultime perfezioni non s’incontravano nelle leggi di Giuseppe; avvegnachè l’insegnamento pubblico per quei governi francesi era instituzione piuttosto civile che scientifica, solamente intesa ad abbozzare la istruzione de’ popoli; derivando dalle mezzane dottrine ambizioni, mollezza e servitù; quanto da compiuta sapienza, podestà di se stesso, altezza d’animo, e gli stessi moti alla libertà che per altre cagioni hanno i popoli rozzissimi e forti: conciossiachè le nazioni due volte sono alte a libero stato; nella prima rozzezza e nella piena civiltà.

XXX. Ma qualunque benefica instituzione non era che nelle leggi, dappoichè lo stato del regno ne impediva gli effetti. Il brigantaggio ingrandito ed ammaestrato, mutate regole di guerra, evitava gli scontri, non entrava nelle città, correva le campagne, assaltava gl’inermi, predava, distruggeva e nascondevasi; così a larga mano versando disastri, e seccando le vene del pubblico bene, indeboliva e screditava la conquista. E maggiori danni operavano i ministri del