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98 Storia della Letteratura Italiana.

averne di somiglianti. I tre Tempj, le cui rovine veggonsi ancora nell’antica Città di Pesto, ossia Possidonia, hanno tali indicj d’antichità, che è probabile assai, che fossero eretti a’ tempi, di cui parliamo124; e molte ancor delle fabbriche, che nella sotterranea Città d’Ercolano sono state scoperte, non si può dubitare, che non siano d’età molto rimota dal tempo, in cui essa perì.

XXXI. Tanti superbi edificj e nella Sicilia125 e nella Magna Grecia innalzati ben ci fanno comprendere, quanto felicemente tra gli abitatori di quelle Provincie fiorisse lo studio delle bell’arti, e singolarmente dell’Architettura e della Scultura. E per ciò che alla Scultura appartiene, Pausania, che il nome di tanti illustri Scultori ci ha tramandati, ci mostra, che molti insigni ve n’ebbe e nella Sicilia e nella Magna Grecia. Nomina egli, per tacer d’altri, un Learco di Reggio126 , che dee certamente annoverarsi tra’ più antichi. Perciocché di lui racconta, che fu egli il primo a scolpire separatamente ciascun de’ membri, e poi con chiodi unirli insieme, e commetterli. Fa menzione ancor di un Clearco di Reggio, cui chiaramente distingue dal sopra mentovato Learco127. Ma sopra tutti celebre si rendette Pittagora, egli ancor di Reggio, cui l’eruditissimo Winckelmann128 annovera tra’ cinque più famosi Scultori, che dopo Fidia fiorissero in tempo della guerra del Peloponneso. Di lui parlando



Paudella Sicilia , e di Lipari , in cui tutto ciò, che degli antichi edifici tuttor rimane in quellMfole trovafi diligentemente dife&nato ed incifo dal Sig. Hoel Pittore del Re di Francia } e il Viaggia Pittorefco de’ Regni di Napoli e di Sicilia ec» pubblicato in Parigi in tre tomi di magnifica edizione nel 1785» ( * ) Fra i pia grandiofi monumenti Jet valore degli antichi Siciliani nella Scultura deefi annoverare il gran Sarcofago Greco-Siculo , che or ferve di fonte Battefimale nel Duomo di Girgenti* opera di raro ed ammirabil lavoro , il cui difegno fi pub vedere nelle opere di piJk iUuftrk Scrittori delle Antichità Siciliane, (1) V„ Les Rofnes de Patitami» (2) Lifc IU. cap. XVII* e in quelle Angolarmente del P. Panerà* zj , e del Sig. d’Orville ♦ Ma degni*, è principalmente da leggerfi una erudita ed ingegnofa Diflertazione del Sig. Avvocato Vincenzo Gaglio Girgentino ( Opu/coli d* Autor. SiciL tom. XIV. ) nella Sciale oltre il defcriverlo minutamente, fi a a provare, che ivi fi rapprefenta la Tragedia tf Ippolito* Aggiunganfi a cit> tante altre Statue in marmo e in bronzo, che ne* diverti ricchi Mufei della Sicilia tuttor (I confervano, e -fempre pia fi conofeerà chiaramente, che quegli nolani non furono ad alcun’altra nazione inferiori nel coltivar le Belle Arti » (3) Lib. VL cap. IW (4) Hilt de r Art; toni. IL f* 19J+ Digitized by Google