Pagina:Storia della letteratura italiana - Tomo I.djvu/307

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subito dopo la morte di Cicerone.

Innoltre può essere, che Cassio Severo fosse un de’ primi ad allontanarsi dall’eloquenza di Cicerone; ma egli non era uomo di tal credito e di tal potere in Roma a operarvi sì gran cambiamento. Certo tutte le cose, che finora abbiam dette di Pollione, ci rendon assai più probabile, che egli e non altri fosse il principale autore di questa rivoluzione.

XXXII. Quintiliano nomina alcuni Oratori87, che al tempo di Augusto ebber fama di eloquenti. Ma da ciò, ch’egli stesso ne dice, raccogliesi chiaramente, che troppo lungi essi furono dal poter venire in confronto cogli Ortensi, co’ Cesari, co’ Ciceroni. Noi perciò lasceremo di dirne più oltre. Per quali ragioni poi l’Eloquenza Latina non mai risorgesse, ma andasse sempre vieppiù decadendo, il vedremo, quando de’ tempi seguenti avremo a ragionare.

CAPO III. Sparia • ^ I. r in, Ardi affai, come abbiamo gii oflervato, cominciò tra’ pfdT CkZZi, X Romani ad effere coltivata la Storia • Aveano alcuni ne non avea fcrittori prefo a deferi vere le guerre e le vicende di Roma, ma uiì 0n cicgam«° * n uno ^ e ^ ar ^° e digiuno, c hs troppo male a’ loro fcritti Storica. fi conveniva il nome di Storia. Alcuni altri aveano fcritte le loro proprie azioni. Cos N i M. Emilio Scauro in tre libri avea narrate le fue, libri che da Cicerone fi dicono utili affai [2]. Cosi avea fatto parimenti Q. Lutazio Catulo, la cui eleganza e grazia di fcrivere viene affai commendata dal medefimo Cicerone (3). Così L. Cornelio Siila, la cui Storia fu poi finita da Cornelio Epicado fuo liberto [4]. Così alcuni altri ancora, che qualche parte della Storia Romana aveano deforma, che fi ramraeo-

efirò al fuo comande, né dovrò perciò hanno recato il maggior (fanno alla laeambiare alcuna delle maffnne da mefta- tina Eloquenza, di che dovremo ragiobilite,

e farà fempre vero, che i Seneca nar pofeia di nuovo.

[ij L X, e. T. [3] Ibid. n. 35. £2] De CI. Orar. n. %% [4] Svct. de 111. Gramm. e XII. Digitized by Google


Girolamo Tiraboschi, Storia della Letteratura Italiana Tomo I, Modena 1787 Capo III – Storia

I. Tardi assai, come abbiamo già osservato, cominciò tra’ Romani ad essere coltivata la

Storia. Aveano alcuni scrittori preso a descrivere le guerre e le vicende di Roma, ma in uno stile sì arido e digiuno, che troppo male a’ loro scritti si conveniva il nome di Storia. Alcuni altri aveano scritte le loro proprie azioni. Così M. Emilio Scauro in tre libri avea narrate le sue, libri che da Cicerone si dicono utili assai1 . Così avea fatto parimenti Q. Lutazio Catulo, la cui eleganza e grazia di scrivere viene assai commendata dal medesimo Cicerone2 . Così L. Cornelio Silla, la cui Storia fu poi finita da Cornelio Epicado suo liberto3 . Così alcuni altri ancora, che qualche parte della Storia Romana aveano descritta, che si rammentan