Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/175

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che sotto nome di Utopia costruiscono un mondo dove sia realizzato il loro sistema, Dante costruisce un mondo allegorico della scienza, dove pur trova modo di esporla in forma diretta nelle sue parti sostanziali.

Egli ha aria di dire: Volete salvarvi l’anima? venite appresso a me nell’altro mondo; ivi impareremo dalla bocca de’ morti la filosofia morale, la scienza della salvazione. E i morti parlano ed espongono la scienza, soprattutto in Paradiso, i cui stalli sembrano convertiti in vere cattedre o pulpiti. Nè la scienza è solo nelle parole de’ morti, ma anche nella costruzione e rappresentazione dell’altro mondo, dove essa è sposta sotto figura, in forma allegorica. Il sistema insegue il poeta in mezzo a’ suoi fantasmi, e dice: Bada che tu non passeggi per curiosità, per osservare e dipingere; il tuo scopo è l’insegnamento della scienza per la salute dell’anima; non ti dimenticare della scienza. E la poetica gli soggiunge: Pensa che tutte le tue invenzioni, belle che sieno e maravigliose, sono nè più nè meno che sciocche bugie, quando non rendono odore di scienza; la poesia è un velo sotto il quale si dee nascondere la dottrina. Ond’è che il poeta costringe la stessa realtà a produrre un contenuto scientifico: dietro la realtà ci è la scienza, come dietro l’ombra ci è il corpo: qui la scienza è il corpo, e la realtà è l’ombra, ombrifero prefazio del vero, anzi è meno che ombra, perchè nell’ombra ci è pure l’immagine del corpo. È l’alfabeto della scienza, come la parola è del pensiero, un alfabeto composto non di lettere, ma di oggetti, ciascuno segno della tale e tale idea.

Questi erano i concetti, e queste le forme, a cui lo spirito era giunto. Perciò quel concetto fondamentale dell’età, il mistero dell’anima o dell’umana destinazione, non era ancora realizzato, come arte; perchè l’arte è realtà vivente, che abbia il suo valore e il suo senso in sè stessa,