Pagina:Storia della letteratura italiana I.djvu/51

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     Parola grazïosa:
     Dal folle sapïenza,
     E dalla spina rosa
     Prende esempio da bestia
     Chi ha mente ingegnosa
Vediamo bella immagine
     Fatta con vili deta:
     Vasello bello ed utile
     Tratto da sozza creta;
     Pigliam dai laidi vermini
     La prezïosa seta,
     Vetro da laida cenere,
     E da rame moneta.
Non dimandare agli uomini
     Che lor nega natura:
     E non pregar la scimia
     Di bella portatura,
     Nè il bue, nè l’asino
     Di dolce parladura.
Quel che non si conviene,
     Ti guarda di non fare:
     Nè messa ad uomo laico,
     Nè al prete saltare;
     Non dece spada a femmina,
     Nè ad uom lo filare.
     Non piace se in suo loco
     Non ponesi la cosa:
     Innanzi che ti calzi,
     Guardi da qual piè è l’uosa:
     Se leggi, non far punto
     Dove non è la posa;
     Dov’è piana la lettera,
     Non fare oscura glosa.
     In ogni cosa al prossimo
     Ti mostra mansueto:
     Da nimistate guardati,
     Se vuoi viver quïeto.