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386 storia

Lo stesso giorno 5 di luglio decreta vasi in Venezia la fusione col Piemonte.1

Il 14 poi le soldatesche austriache, dopo aver posto impedimento alla navigazione ad ai transiti sul Po, dopo di avere attentato alla vita ed alla libertà di alcuni battellieri, e sequestrato i battelli pontifici, irrompevano di nuovo nel Ferrarese.

Causa di questo atto di violenza fu il rifiuto del Lovatelli di somministrare gli approvigionamenti per la cittadella. Contro questo atto di violenza protestò in appresso il Cardinal Soglia in nome di Sua Santità, con una circolare che diresse a tutto il corpo diplomatico, come meglio diremo in seguito.2

Era questa una nuova complicazione alla quale associavasene un’altra ancora: imperocchè mentre gli Austriaci avanzavansi da un lato verso Bologna, si manifestavan dall’altro sintomi di ribellione in quella città. Sulle mura della medesima si trovavano cartelli scritti per invitare il popolo a formare un governo provvisorio.

Informato di ciò il marchese Massimo d’Azeglio che era colà, vi si oppose risolutamente, e pubblicò un indirizzo ai Bolognesi che venne inserito in quella gazzetta officiale. In esso fra le altre cose diceva: «Governo provvisorio! Ma possibile che tanti secoli di calamità, di lacrime, di vergogne; possibile che la dura esperienza di circostanze attuali che da ogni parte ci stringono con mano di ferro; possibile che Faver l’acqua alla gola e l’esser presso a sommergerci ancora non abbia insegnato all’Italia l’unione? Possibile che non le abbiano insegnato ch’è meglio soffrir tutto piuttosto che dividersi! Che ogni contrasto, che ogni guerra intestina è il più

  1. Vedi Montanelli, vol. II, pag. 278. — Vedi Lubienski, Guerres et révolutions d’Italie, pag. 360.
  2. Vedi la protesta del Cardinal Soglia nella Gazzetta di Roma del 18 luglio 1848. — Vedila nel Farini vol. II, pag. 264. — Vedila nel vol. VI, Documenti, n. 78 e 100.