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11 2 di novembre il Rossi come ministro interino delle finanze emanò un avviso sul quantitativo dei boni del tesoro posti in circolazione.1

L’avvocato Giuseppe Giuliani avendo rinunciato all’ufficio di consigliere di stato, e sostituitogli l’avvocato Antonio Gherardi ch’era presidente del tribunale di appello di Macerata, rimase vacante quel posto. E il ministro Rossi, cui non piaceva in Roma il Galletti già direttore di polizia, lo destinò a rimpiazzare il Gherardi in Macerata.

Il tentato allontanamento del Galletti confermò sempre più chi già lo sospettava, ch’esistesse un piano preconcertato dal Rossi di voler distruggere il governo della piazza e la tirannia dei circoli ch’eran fomiti permanenti di cospirazioni e di vendette. Ma essi alla lor volta rinvigorivano le loro macchinazioni per perdere il Rossi.2 E mentre fervevano questi umori ostili all’onnipotente ministro, ricevevano nuovo alimento da un articolo che il 4 di novembre pubblicò nella Gazzetta di Roma sulla lega italiana ch’era il suo tema favorito.

In detto articolo l’ambizione del Piemonte e la sua cupidigia d’ingrandimento chiaramente insinuavansi, le sue esitazioni per accedere alla lega dal papa iniziata venivan designate ed in bel modo criticate. Il valore dei corpi franchi, di fronte alle truppe stanziali, riducevasi ironicamente quasi al grado di nullità. La incompatibilità finalmente delle proposte piemontesi veniva così maestrevolmente trattata, che si disse e si dirà sempre, essere quell’articolo un capo d’opera di politica capacità. Noi lo riporteremo in Sommario, sembrandoci troppo lungo per inserirlo in questo capitolo; ma i nostri lettori potranno rinvenirlo anche nel Farini.3


  1. Vedi Atti ufficiali, n. 109.
  2. Vedi la Gazzetta di Roma del 4 novembre 1848.
  3. Vedi il Sommario n. 38. — Vedi Farini vol. II, pag. 343.