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Stamparono inoltre ancor le parole che disse in occasione del giuramento solenne che, come avvocato concistoriale, dovette pronunziare quando fu assunto a tal carica; e furono contrapposte al suo discorso di apertura dell’assemblea costituente. E vollero inferire dalle contradizioni di linguaggio delle varie epoche della sua vita, ch’ei fosse uomo volubile e mal fermo o poco sincero nelle professioni di fede.

Per le quali cose da noi rammemorate riflettendo alcuni che l’Armellini si appalesò repubblicano nella sua giovinezza e più che repubblicano nella sua vecchiaia, parve loro doverne dedurre piuttosto che siccome nel mezzo della sua vita soltanto, servendo al papa, portò alterazione alle sue tendenze, così quell’epoca poteva riguardarsi siccome preclusa da una parentesi.1

Del Montecchi non sapremmo che dire. Fu implicato nella cospirazione coll’avvocato Galletti dell’anno 1844. Venne arrestato, processato e confinato nel carcere.2 Ricuperata la libertà per l’amnistia di Pio IX, ottenne un anno dopo, quando s’instituì la guardia civica, un posto di scrivano nell’officio del terzo battaglione, e nel 1848 partì coll’armata per la guerra di Lombardia. Fu segretario del general Ferrari, ed ottenne o allora o poi il rango ed il titolo di maggiore. Se gli attribuiva fermezza di carattere. Nulla sentimmo contro la sua probità. Pubblicò in Capolago nel 1850 un opuscolo sotto il titolo: Fatti e documenti riguardanti la divisione civica e volontari mobilizzata sotto gli ordini del generale Ferrari, dalla partenza da Roma fino alla capitolazione di Vicenza.3


  1. Vedi la sua biografia alla pag. 53 del giornale intitolato la Guardia nazionale.
  2. Vedi il volume Processi politici contro l’avvocato Galletti, Monteccchi, Canino ec. della nostra raccolta.
  3. Vedilo nel fascicolo 11 della raccolta intitolata: Documenti della guerra santa d’Italia. Capolago 1850 in 12. — Vedi i suoi cenni biografici alla pag. 82 della Guardia nazionale.