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RAGGUAGLIO


Del fatto d’armi avvenuto l’otto di aprile fra le truppe costituzionali piemontesi ed i corpi austro-piemontesi comandati dai generali Bubna e Della-Torre.


«Il conte Della-Torre avea stabilito in Novara la fucina della contro-rivoluzione, e ragunati quivi 5 mila e più uomini, provvisto di numerose artiglierie, pretendeva di agire a nome dell’autorità legittima, e dietro gli ordini di Carlo Felice, ordini che l’armata costituzionale avea dichiarato non riconoscere, perchè emanati da un re che non era libero, da un re che si trovava in mano dell’Austria contro cui appunto eransi i Piemontesi levati in arme. Frattanto le intelligenze tra Novara ed il governo austriaco divenivano di giorno in giorno più frequenti e manifeste.

Il 4 aprile finalmente il generale Della-Torre si pose in marcia per recarsi a Torino a deporvi la giunta, e ristabilirvi l’antica forma di governo.

Ad opporsi al movimento del conte Della-Torre furono prontamente concentrate in Casale tutte le truppe costituzionali che si trovavano disponibili tra Voghera ed Alessandria.

Queste forze erano però assai scarse, ed inferiori a quelle di Novara, avvegnachè da qualche tempo il governo costituzionale incontrasse le più grandi difficoltà a far raccolta di truppe, mentre gli animi deboli erano avviliti per la catastrofe di Napoli, ed