Pagina:Storia della rivoluzione piemontese del 1821 (Santarosa).djvu/274

Da Wikisource.
254
 
 


proposito d’usare ogni mezzo che non si sparga sangue de’ nostri amati sudditi, noi qui diamo questo sfogo al nostro oppresso paterno animo, facendo noto a tutti in faccia all’Europa, che tutta sarebbe la colpa dei sovvertitori degli ordini legittimi, se mai altra armata che la nostra venisse a mostrarsi dentro i confini del nostro Stato; o se mai, ciò che inorridiamo a pensare, la discordia civile venisse a flagellar questi popoli, che abbiamo tenuto sempre, e che non cesserem mai di tenere come parte amantissima della nostra famiglia.

Dato in Torino il 12 marzo 1821.

VITTORIO EMANUELE.




Documento C, pag. 70.



VITTORIO EMANUELE

ECC., ECC., ECC.

Fra le disastrose vicende per le quali si è andata consumando gran parte della Nostra vita passata, e per cui sono venuti via via mancando la fermezza e il vigore della Nostra salute, più volte Ci siamo consigliati a dismettere le ardue cure del Regno.

In questo pensiero, non mai stato da Noi dismesso, sono venuti a confermarci nei giorni correnti la considerazione della sempre crescente difficoltà dei tempi e delle cose pubbliche, non che il Nostro sempre costante desiderio di provvedere per tutto ciò che possa essere del meglio dei Nostri amati popoli.

Noi perciò, deliberati di mandar oggi ad effetto senza più il detto Nostro disegno, Ci siamo anzi tutto disposti ad eleggere e nominare, come qui di Nostra certa scienza e Regia autorità, avuto il parere del Nostro Consiglio,