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IX

meno poteva sperarsi, disperse l’iniquo voto. Mossero dall’estremo settentrione quelle falangi che tolsero gli ostacoli, sgombrarono le vie ai sacri elettori e fecero tacere tutti gli interessi politici in vista del più grande degl’interessi religiosi, la elezione del vicario di Gesù Cristo.

Due grandi disposizioni che superano l’umana previdenza si ammirarono in questo fatto. Videsi per un lato dal capo scismatico della chiesa greca prestata la sua forza al compimento dei voti della chiesa latina: videsi per l’altro non dissipato, ma sospeso soltanto e distratto per poco il turbine della guerra. Eletto appena Pio VII, soddisfatta appena la chiesa, prorompevano di nuovo le armi e vincitrici sù i campi di Marengo, tornavano a conquistare l’Italia.

Ha pertanto chiuso il cuore al sentimento della verità chi in questi eventi non riconosce la mano di Dio che visibilmente protegge la santa sede. Nelle lotte crudeli che ha dessa sostenute si ammirarono i decreti di quella sapienza divina, che l’ha fondata e di quella ineffabile provvidenza che la difende. Cadono gli uomini, si distruggono le podestà della terra, la sede apostolica ferma rimane ed immobile per guidare le coscienze, per distendere il regno di Dio.

Hanno fatto ogni sforzo gl’increduli per abbattere questo sacro potere, per dissipare