Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/19

Da Wikisource.

d e l l' A b.   C a r l o   F e a. ix

tre, parecchie delle quali ho tratte dai citati Monumenti dopo averle giustificate; e riducendo insieme le antiche edizioni, che per lo più cita Winkelmann, alle edizioni più moderne, o più accreditate, e di maggior uso1. Così ho potuto riportare eziandio più fedelmente, e correttamente tanti passi di antichi, e moderni scrittori, che in parte nella edizione tedesca, e molto più nelle traduzioni, erano scorretti, e mancanti, in modo speciale i passi dei greci, de’ quali, ove ho creduto necessario, ho dato a piè di pagina la versione latina presa dai migliori interpreti; ho potuto difenderli da qualche censura ingiusta di Winkelmann, o di altri; sostenerne la vera lezione, o darne quella spiegazione, che ho creduta la più probabile, o la più giusta. Chi potrebbe esprimere la fatica, e il tedio, che ho dovuto soffrire per questo punto! Basti il riflettere, che non di rado Winkelmann cita un autore per un altro, un’opera per un’altra, un libro, o un capo diverso, oppure la sola pagina di tante opere voluminose, e quella alle volte secondo una edizione, alle volte secondo un’altra; per la quale, o essendo sbagliata, o volendola ridurre alle moderne diverse sezioni, e ristampe, ho dovuto più volte leggere, e rileggere, e far leggere da altri per cautela, interi i libri, e i volumi in mancanza di buoni indici, o di quelle antiche edizioni 2.


b In


  1. La stessa premura ho avuta per le citazioni degli Editori Milanesi
  2. Credo che il signor Falconet non avrà fatte molte diligenze per trovare il luogo, in cui il signor Addisson, autore dello Spettatore Inglese, parla come dice Winkelmann nella sua prefazione qui appresso pag. xxv.; quantunque egli dica nelle sue Observ. sur la statue de M. Aur. Œuvr. T. I. not. nnn. p. 179. di aver vedute più edizioni di quello scritto-