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ben quindici figure d’Anubi, e sono tutte de’ tempi posteriori. Le gemme chiamate Abraxas oggimai generalmente si riconoscono per lavoro de’ Gnostici e de’ Basilidiani ne’ primi secoli del cristianesimo1; e lavoro tale che riguardo all’arte non merita nessuna considerazione2.

[Panneggiamento di questo stile.]

§. 17. Quel rapporto che abbiamo osservato riguardo al disegno del nudo tra le più antiche opere egiziane, e le imitazioni posteriormente fattene, possiamo pure osservarlo riguardo al panneggiamento. Alcune figure virili, simili in ciò alle vere egiziane, altro vestito non hanno fuorché un grembiule, tranne quella però superiormente rammentata, che ha fui capo calvo una sola ciocca di capelli pendente alla destra tempia, e che è affatto ignuda, della qual cosa non havvi altro esempio fra le antiche figure degli Egizj3. Le figure femminili sono interamente vestite, e alcune lo sono secondo il più antico stile, in guisa cioè che la veste n’è soltanto indicata per gli orli rialzati ai piedi, al collo, e alle braccia; e in alcune v’è sotto il ventre una piega sola che pende fra le due gambe. altre figure hanno fu tal veste o tunica un manto legato fui petto, nella maniera da me superiormente esposta. Osservasi come una particolarità nella villa Albani una figura virile di marmo nero, il cui capo s’è perduto, vestita alla maniera delle femmine: altronde il fesso virile chiaramente si manifesta per una certa


ele-


  1. Beausobre Histoir. du Manich. T. iI. l. IV. chap. IV pag. 50. sostiene robustamente che nol siano, fondandosi principalmente sopra il silenzio di tanti antichi scrittori, e de’ Santi Padri in ispecie, i quali non avrebbero al certo tralasciato di ricavarne un forte argomento, onde abbattere l’empietà di quegli eretici: e il sig. conte di Caylus, in vista delle di lui ragioni, Rec. d’Antiq. Tom. VI. Ant. Egypt. pl. XIX. n. IV. p. 64. protesta di ritrattarsi da quella opinione, che aveva ammessa nel Tom. iI. pl. X. pag. 40. Egli crede pertanto che siano di gente addetta al culto egiziano, e della più pura idolatria. Si vegga il P. a Bennettis l. c. p. 96. segg., e il Passeri Diatriba de Gemmis Basilidianis, che li crede invenzione di maghi, medici, e astrologi antichi. Il P. Martin Explic. de plus. mon. sing. ec. du dieu Mithras, in fine, p. 291. pretende che debba dirsi Abrafax.
  2. Se ne possono vedere molti presso il P. Mantfaucon Antiq. Expl. Tom. iI. sec. par. pl. CXLIV. e segg.
  3. Vi è la statua di Mennone anch’essa nuda affatto, e senza grembiule, come lo sono le figure, che ha intorno. Vedi la Tav. IV. Molte fra le piccole figure si hanno nella Raccolta di Caylus.