Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/233

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presso gli Egizj, i Fenicj, e i Persi. 123

leviamo da Diodoro1, e come pur vediamo in alcuni che sino a noi si sono conservati2. Tale fra le altre era la statua del re Osimante, i cui piedi aveano sette cubiti di lunghezza3.

§. 1. Tutte le statue egiziane rimateci sono con somma diligenza finite, e poscia ben pulite e lustrate; né alcuna ve n’ha che sia stata finita col solo scarpello, siccome lo sono alcune delle migliori statue greche di marmo, atteso che con tale stromento non poteva darsi il lustro al granito e al bafalte, pietre composte di molte parti eterogenee. Le figure collocate sulla cima degli obelischi son finite quasi dovessero vedersi dappresso, come ne fanno fede l’obelisco Barberini e quello del sole che sono stesi per terra. In questo è particolarmente con somma finezza e diligenza lavorata l’orecchia della sfinge, in guisa che non ve n’ha niun’altra sì ben finita fra i più bei bassi-rilievi del greco stile4. Questa medesima diligenza si ravvisa in una gemma veramente antica egiziana del museo Stosch5, la quale pel lavoro non la cede punto alle più belle dell’arte greca. E’ quella una pregevolissima agat’onice; rappresenta un’Iside sedente, ed è incisa alla stessa maniera che i lavori degli obelischi. E poiché sotto uno strato sottile di color cupo e proprio della pietra havvi uno strato bianco, perciò l’artista volendo avere di quello colore il viso, le braccia, le mani > e la sedia, tali parti incavò più profondamente.

§. 2. Gli scultori egiziani incavavano talora gli occhi per commettervi dentro la pupilla d’altra materia, siccome vedesi in un’Iside del secondo stile nel museo Capitolino6, e


Q ij in
  1. lib. 1. §. 47. c. 48. pag. 57. e 58.
  2. Pococke Descript. ec. Tom. I. book iI. chap. iiI. pag. 106.
  3. Diodoro loc. cit. §. 47. pag. 57. Ma Pococke nella descrizione, che ne da liv. iI. ch. 4, Tom. I. pag. 289, la dice composta di cinque pezzi, quale si può osservare nel disegno, che ne diamo, Tav. IV.
  4. Esagerazione troppo grande.
  5. Descript. des pierres grav. au Cab. de Stosch. cl. 1. sect. 2. num. 50. pag. 13.
  6. Vedi sopra pag. 107. §. 1.