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Pagina:Storia delle arti del disegno.djvu/46

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xxxvj P r e f a z i o n e


La prima edizione di quest’Opera comparve nel 1764., e fu ben accolta da tutte le nazioni illuminate. Ometteremo qui ciò che intorno ad essa scrissero i sigg. Lessing1, Klotz2, Heyne3 ed altri 4, cose essendo già note abbastanza. Ne fu fatta una traduzione in francese5, che l’Autore ha molto disapprovata, e che forse più che altro lo ha indotto a rifondere e ad accrescere l’Opera sua.

In quello suo nuovo lavoro egli ha principalmente preso di mira di meglio determinare quali idee avessero gli antichi delle figure nelle varie età, nelle diverse specie, e nei differenti sessi, e di meglio esaminarne partitamente i membri tutti, e gli attributi loro proprj, avendo nel tempo stesso richiamati al vero senso molti altri passi degli antichi icrittori, trascurati dai commentatori, o da loro male spiegati, perchè non aveano le necessarie cognizioni intorno alle belle arti.

Proponeasi Winkelmann di far tradurre in francese l’Opera sua a Berlino, e tal lavoro intraprendeva il sig. Toussains coll'assistenza de’ sigg. Merian e Sulzer celebri professori; anzi pensava di andar colà egli stesso, perchè la traduzione si facesse sotto gli occhi suoi; ma diverse circostanze a ciò s’opposero6.

Se si potesse credere a un certo intimo presentimento che ci annunzia i disastri, direbbesi che Winkelmann prevedeva la sua morte poco prima che succedesse; poiché fra


le

    varie lettere; e per Bruckero, Agatopisto Cromaziano, ossia il celebre P. Appiano Buonafede, nella Storia d’ogni filosofia.

  1. Laokoon oder über die Granzen der poesie und Malerey, Berlin 1766.
  2. Negli atti letterari, e in altri libri.
  3. Negli atti dell’Accademia tedesca di Gottinga, e nella Collezione d’Antiquaria ec.
  4. Nella Biblioteca Lipsense delle belle lettere.
  5. Ne fu traduttore Sellius, e riordinatore Robinet, autore dell’opera, de la Nature. Fu stampata l’anno 1766. in due volumi in 8. colla data di Parigi, e di Amsterdam.
  6. Questa nuova traduzione in lingua francese è stata finalmente mandata a luce dal signor Huber colle stampe di Lipsia in tre volumi in quarto l’anno 1781. Noi ne diamo conto più esatto nella nostra prefazione. Qui si può generalmente affermare, che non ha soddisfatto alla Repubblica letteraria, come si lusingava il traduttore.