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schera nel palazzo Lancellotti, e la Ninfa Oenone, prima amante di Paride, fu un basso-rilievo della villa Lodovisi.

[... e col cappello.] §. 4. Quando aveano ad esporsi al sole o ne’ viaggi portavano le donne un cappello tessalo, simile a’ cappelli di paglia poco men che piatti, che portar sogliono le contadine toscane e d’altri paesi: que’ cappelli erano generalmente bianchi, come rilevali da alcuni vasi dipinti1. Sofocle introduce con simile cappello Ismene la più giovane delle figlie d’Edipo, che il padre suo seguito avea da Tebe ad Atene2; e tal cappello, gettato però dietro agli omeri, porta un Amazzone a cavallo combattente contro due guerrieri fu un vaso dipinto della collezione del signor Mengs. Usavano inoltre il cappello le sacerdotesse di Cerere3; e in un gran vaso marmoreo nella villa Albani4 tienlo in capo Pallade, come cacciatrice; ben sapendosi che quella dea pur amava la caccia5. Quel che sulle Cariatidi ci sembra un canestro, non potrebb’egli essere una specie di cappello, usato in qualche distretto della Grecia? Le donne egiziane portano anche oggidì sul capo un non so che di somiglievole6.

[Usavano i calzari...]

§. 5. Il piede delle figure muliebri ora in un’intera scarpa trovasi chiuso, or non ha che una suola7. Le scarpe veggonsi a molte figure delle pitture d’Ercolano, ove talora son gialle8, quali pur le avea Venere su una pittura delle Terme di Tito9, e quali pure le portavano i Persi10. Alcune statue muliebri, come la Niobe, hanno le scarpe intere larghe e piane in punta, le cui suole, legate al di sotto,

Tom. I. H h h sono


  1. Dempst. De Etruria reg. Tab. 32.
  2. Sophocl. Œdip. Colon. vers. 306.
  3. Tertull. de Pall. cap. 4. num. 8. pag. 69. la confonde colla scarpa d’una suola.
  4. Monum. ant. ined. num. 65.
  5. Callim. Hymn. Pallad. vers. 91., Stat. Thebaid. lib. 2. vers. 243., Aristid. Orat. Min. Tom. 1. pag. 14.
  6. Belon Observ. liv. 2. ch. 35. [ Non dice altro se non che portano un velo in capo, che loro scende su gli occhi.
  7. Ora la scarpa è chiusa davanti, e aperta dietro a modo delle nostre pianelle, o pantufole; come si vede nelle Pitture d’Ercolano Tom. 1. Tav.23.; e si chiamava crepida dagli antichi Greci, e Romani per il rumore, che fa nel camminare. Lens liv. 2. chap. 2.
  8. Tom. IV. Tav. 42 pag. 199.
  9. Bart. Pitt. ant. Tav. 6.
  10. Æsch. Pers. vers. 662.