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238 Storia delle Arti

§. 4. In quell’epoca, piucchè in ogni altra, abbondarono gli artisti, e copiose furono le opere dell’arte, e perciò ragion vuole che ci si fermiamo alquanto, quelle sole cose esaminando però che essenzialmente alle belle arti appartengono. E siccome un maggior numero d’incisori si distinse allora pe’ lavori in gemme, e in pietre preziose, che dalla conquistata Persia apportate furono in Grecia, di questi egualmente che degli scultori e de’ pittori qui tratteremo.

[Artisti.
Lisippo.]
§. 5. Rinomatissimo fra gli statuarj fu Lisippo di Sidone1, che lavorava in bronzo, e solo aveva il privilegio di far l’effigie di Alessandro: il che, a mio parere, deve intendersi unicamente delle immagini in metallo2. Plinio3, fissando l’epoca della celebrità di quest’artista, ebbe probabilmente in mira, siccome avea fatto con Fidia e con Policleto, le circostanze di quel tempo favorevoli all’arte; poichè nell’anno primo dell’olimpiade cxiv., quando Alessandro tornato fu a Babilonia, regnava sulla terra una pace universale. In quella metropoli del regno persiano vennero allora ambasciadori d’innumerevoli popoli al conquistatore dell’Oriente, chi a complimentarlo, chi a recargli doni, e chi a confermare li conchiusi trattati o alleanze4.

§. 6. Lisippo è celebre per aver imitata la natura meglio che i suoi predecessori5. Egli cominciò i suoi studj ove cominciato avea l’arte, e ad imitazione de’ savj fisici moderni non facea progressi se non per la strada dell’osservazione e dell’esperienza: tali sempre furono i principj de’ primi uomini. Deggiamo quindi conchiudere che, essendo stato introdotto molto d’ideale nell’arte dagli antecedenti gran maestri, i quali a forza di voler sublimare e abbellire la natura eransi formati nella mente de’ modelli da essa affatto lontani, questa


nelle


  1. Pausania lib. 2. cap. 9. pag. 133.
  2. Vedi appresso al §. 22.
  3. lib. 34. cap. 8. sect. 19. princ.
  4. Diod. Sic. lib. 17. §. 113. pag. 249. Tom. iI.
  5. Quintiliano lib. 12. cap. 10.