Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/26

Da Wikisource.
20 Meccanismo della Scultura

[...e in porfido.] §. 21. Delle opere in porfido ho parlato nel Libro iI.1 ove ho spiegato in qual maniera, e con quali stromenti tal pietra si lavorasse. Per tanto su di ciò non tratterrommi lungamente, e dopo d’aver data un’idea della maniera di lavorare i vasi di porfido, additerò alcuni degli antichi lavori greci che ci rimangono in quello sasso.

§. 22. Mal informato fu certamente chi scrisse non sapersi da’ moderni più lavorare il porfido2; e diede prove d’una puerile credulità il Vasari3, scrivendo che Cosmo de’ Medici gran duca di Toscana avea trovata un’acqua atta ad ammollirlo. Il lavoro in porfido non è punto un segreto presso i nostri artisti, e v’ha delle opere in questa pietra fatte a’ dì nostri riguardevoli, qual è fra le altre il coperchio dell’antica urna nella sontuosa cappella Corsini in s. Giovanni in Laterano di Roma4. Questo pezzo, che stava dianzi sotto il vestibolo del Panteon, servì probabilmente nelle terme di M. Agrippa a quel tempio contigue, siccome inferir si può dalla forma stessa del vaso; onde era naturalmente senza coperchio, e quello se gli dovè fare, allorchè fu destinato a servire pel deposito di Clemente XII.5. Varie teste di porfido fecersi a Roma nel secolo scorso, in cui questa pietra


piuc-


  1. Capo IV. §. 10. pag. 129. segg.
  2. Juvenel de Carlenc. Ess. sur l'hist. des belles lettr. Tom. IV. Arts méchan. p. 295. e 296.
  3. Vite de’ Pitt. Introduz. Tom. I. p. 40. [ È molto diverso il discorso di questo scrittore: Dice che mancando alla perfezione delle atti il saper lavorare perfettamente il porfido, Cosmo fece di non so che erbe stillar un’acqua di tanta virtù, che spegnendovi dentro ferri bollenti faceva una tempera durissima.
  4. Molto è più ragguardevole il restauro fatto in questi anni all’urna di sant’Elena, di cui si riparlerà nel libro XII. capo iiI. §. 2., con tante figure, e cavalli di quasi tutto rilievo. Oggidì gli artisti in Roma fanno assottigliare il porfido a segno di farne scatole da tabacco, e casse da orologi.
  5. Il Vasari al luogo citato pag. 37. crede che questo vaso servisse di urna sepolcrale; ed è più probabile stante la sua forma, e altezza, e che non ha alcun buco solito vedersi nelli vasi da bagni: ma non saprei approvare la congettura degli antiquari al tempo di Flaminio Vacca, i quali, com’egli riferisce nelle sue Memorie, num. 35., pensavano che anticamente fosse posto in cima al portico della Rotonda, colle ceneri di M. Agrippa; sapendo noi da Dione Cassio Hist. l. 54. c. 28. pag. 759. Tom. I., che Augusto fece seppellire Agrippa nel sepolcro, che avea destinato per sè. Può aver servito anche per qualche fontana incontro al Panteon, nella quale gettassero acqua i due leoni, che v’erano insieme quando fu trovata, e poi furono posti alla fontana Felice a Termini da Sisto V., come narra lo stesso Vacca.