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272 Storia delle Arti

via da lui tenuta per conseguire tal carica, fu costretto egli pure a fuggire, ma fu poscia richiamato nell’olimpiade cxl.1. Non molto dopo, essendo morto il re Pelope, insorsero a Sparta varj tiranni, l’ultimo de’ quali Nabide dispoticamente la resse, e la difese con una guarnigione di truppe straniere2.

$. 28. Tebe dianzi sì celebre giacea distrutta, e stava Atene in una totale inazione. Non essendovi nessun difensore della libertà, sollevaronsi molti tiranni, che Antigono Cenata re di Macedonia sostenea3. In tale stato di cose tre o quattro città appena note nella storia tentarono di scuotere il giogo del Macedone, il che avvenne, come dissi pocanzi nell’olimpiade cxxiv. Riuscì a queste città di espellere o trucidare i loro tiranni; e rimasero libere, poichè l’alleanza loro non credeasi di veruna importanza. Fu questa però il fondamento della famosa lega achea. Molte delle città più ragguardevoli, e fra quelle Atene, vergognose d’essere siate prevenute, cercarono con egual coraggio di riinettersi nella libertà primiera. Si formò allora una confederazione generale di tutta l’Acaja, furon fatte nuove leggi, e nuova forma si diede al governo. Allora i Lacedemoni e gli Etolj, gelosi della gloria degli Achei, unironsi essi pure, avendo alla testa Arato e Filopemene, gli ultimi eroi della Grecia4, de’ quali il primo non avea che vent’anni5:


e va-


  1. Polyb. lib. 5. pag. 377. A., p. 431. B. [Dopo morte gli fu eretto dagli Spartani un tempio per onorare il di lui merito. Costant. Porfirog. Excerpta Nic. Damasc. p. 448.
  2. Tit. Liv. lib. 4.. cap. 12. n. 27.
  3. Polyb. lib. 2. pag. 12. princ. [ Antigono fu solamente tutore di Filippo re di Macedonia, e nel tempo della tutela amministrò il regno, come dice lo stesso Polibio lib. 2. pag. 131. in fine, l. 4. in fine, p. 348. Gli fu eretta in Olimpia una statua di bronzo coronata con una mano da una statua rappresentante la Grecia, la quale coll’altra mano coronava altra statua del re Filippo.
  4. Pausania lib. 8. cap. 52. pag. 705. seg. Filopemene vien chiamato l’ultimo eroe della Grecia anche da Plutarco nella di lui vita, op. Tom. I. p. 356. F. Questi narra. p. 362. B., p. 368. E., che gli furono erette molte statue, che Mummio nel famoso spoglio di Corinto, del quale su parlerà nel Capo seguente §. 17., non ardì portar via; e uno in Delfo esisteva ancora a’ suoi giorni, cit. p. 356. F. Gli Achei gli alzarono un tempio. Costantino Porsirogen. Excerpta Diod. pag. 300.
  5. Polibio l. 2. pag. 130. A. Winkelmann per equivoco nel Trattato prelim. Cap. IK. pag. LXXXIII, lo dice di Filopemene. Di