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294 Storia delle Arti

gloria di comparire amici de’ Greci, e ne prendeano il titolo sulle monete medesime1. Nè questo ci recherà maraviglia, se osserveremo che la stessa greca lingua talmente si alterò nella Siria, che il nome della loro città di Samosata cangiato poi in Comagene è scritto in guisa che appena è riconoscibile sulle loro monete2.

§. 27. Quando l’arte greca venne in decadimento nel suo paese originario e negli altri regni ove trovato avea favore e nutrimento, cominciò ad essere sostenuta, unitamente alla greca letteratura, dai Romani, i quali deponevano allora la prisca loro ruvidezza, e lo stesso popol di Quirino vedeva con piacere le opere de’ greci maestri. Perciò, quando in Roma non ancor lavora vasi nel greco stile, volendo l’edile C. Claudio Pulcro ornare di statue il foro per una pubblica festa di quattro giorni, collocovvi fra le altre una copia di Prassitele presa in prestito a quest’oggetto, e la rendè poscia a chi n’era il possessore3.

[Risorse per poco in Grecia.]

§. 28. Ricominciò l’arte allora a nuovamente fissarsi in Grecia e a fiorirvi, poichè colà eziandio i Romani la proteggevano, facendo eseguire in Atene le statue per ornare le loro ville. Leggiamo diffatti presso Cicerone che Attico così fatto avea pel suo Tusculano, ove fra gli altri lavori v’erano degli Ermi di marmo pentelico con teste di bronzo4. Il lusso introdottosi in Roma fu una seconda sorgente pel mantenimento degli artisti anche nelle provincie; poichè le leggi permettevano ai proconsoli e ai pretori d’immortalare il loro nome, e di farsi ergere eziandio de’ tempj a spese di quegli stessi Greci, che la loro libertà credeano protetta dai Romani 5. Pompeo aveva un tempio in tutte le provincie. Quest’


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  1. Spanhem. De præst. & usu numism. Disser. 8. n. 4. Tom. I. pag. 467.
  2. Pellerin Rec. de méd. Tom. iI. p. 180.
  3. Cic. in Verr. act. 2. lib. 4. cap. 3.
  4. ad Att. lib. 1. ep. 4. 6. 8. 9.
  5. Mongault Dissert. sur les honneurs divins, qui ont esté rendus aux gouverneurs &c. Acad. des Inscript. Tom. I. Mem. pag. 353.