Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/411

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dai tempi d’Adriano ec. 403

privato, e in di cui onore egli istituì in Roma un Senato di donne1.

[...Alessandro Severo...] §. 17. Alessandro Severo successore d’Eliogabalo raccolse da tutte le parti le statue degli uomini illustri, e collocolle nel Foro di Trajano2. Il suo ritratto però in marmo non è a noi pervenuto, almeno nessuna di lui effigie trovasi in Roma34.

[... pretesa sua urna.] §. 18. V’è bensì in Campidoglio una grand’urna sul cui coperchio vedonsi le figure di due sposi in grandezza naturale, e fu per lungo tempo creduto che quella contenesse le ceneri d’Alessandro Severo, e di sua madre Giulia Mammea, che nelle due figure fossero stati effigiati. Ma vi son più ragioni di credere che quell’urna tutt’altre ceneri contenesse che le loro. La figura virile, che ha una corta barba, rappresenta un uomo che oltrepassa i cinquant’anni, laddove Alessandro Severo mori nell’anno suo trentesimo dopo quindici anni d’impero; e la figura femminile, da cui l’urna prese erroneamente il nome di Giulia Mammea, è l’effigie della moglie di quell’uomo ivi sepolto.

§. 19. Supposto che questa veramente fosse l’urna d’Alessandro Severo, le figure in rilievo, che veggonsi fui bellissimo vaso di vetro trovatovi dentro5, sono state spiegate


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  1. Lamprid. in Heliogab. c. 4. pag. 797.
  2. Lampridio nella di lui vita, cap. 26. pag. 924. Si veda al capo seguente §. 7.
  3. Un bel busto se ne ha ora nel Museo Pio-Clementino, trovato negli scavi d’Otricoli; e un altro maraviglioso, in vestito virile, è andato alla galleria Granducale a Firenze, ove già ne era un altro loricato.
  4. Un’opportuna osservazione su questo passo ci viene somministrata dal rinomato signor abate Tiraboschi, la quale piacemi riportare cogli stessi suoi termini: „ Alessandro Severo, dic’egli Stor. della Lett. ital. T. iI. lib. iI. cap. X. §. iI., sembra che usasse di ogni sforzo per far rifiorire le belle arti, il che dal Winkelmann non si è avvertito .... Lampridio in Alex. cap. 27. pag. 927., Tom. I, dice che egli dipingea mirabilmente, e che molte rinnovò delle fabbriche,, de’ precedenti Imperadori, molte nuove ne fece innalzare egli stesso, e tralle altre le terme, a cui diede il suo proprio nome, che molti colossi fece ergere in Roma, chiamando perciò da ogni parte artefici valorosi; anzi a lui attribuisce l’invenzione di unire e di intarsiare insieme marmi di diversi generi, id. ib. c. 25.; nel che però, se egli intende che Alessandro fosse l’inventore de’ lavori che diciamo a mosaico, essi erano più antichi di assai, come dall’erudita Opera del cardinal Alessandro Furietti su questo argomento raccogliesi chiaramente„. Noi pure abbiamo di ciò trattato in altra nota qui avanti pag. 87.
  5. Vedi Tom. I. pag. 40. Ora è passato in Inghilterra presso il sig. cav. Hamilton.