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Pagina:Storia delle arti del disegno II.djvu/435

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dai tempi d’Adriano ec. 427

to de’ nostri desiderj, i quali però vengono irritati dalla perdita stessa. Noi consideriamo le copie con maggior attenzione, che non faremmo se gli originali medesimi possedessimo. Rassomigliamo a coloro che vogliono vedere degli spettri ove non sono. Il nome di antichità è una favorevole prevenzione, nè è questa priva di vantaggio. Giova sempre il figurarci di trovar molto per iscoprire alla fine qualche cosa. Se gli antichi fossero stati più poveri di monumenti, meglio avrebbono scritto dell’arte. Noi, che riguardo a loro siamo come gli eredi male divisi, smoviamo ogni sasso; onde coi nostri ragionamenti su di molti e singoli oggetti d’antichità arriviamo almeno ad una probabil sicurezza, la quale può divenir più istruttiva che le notizie lasciateci dagli antichi, i quali, tranne qualche indizio di cognizione dell’arte, sono meramente istorici.

§. 19. Forse in quest’opera mia molte volte io non avrò colpito nel vero; ma l’uomo studioso non dee vergognarsi di cercare la verità, anche con isvantaggio della propria riputazione; e bisogna ben che alcuni errino, perchè i più prendano il buon sentiero.


Fine del Tomo Secondo