Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/101

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sull’Architettura degli Antichi. 83

§. 75. Intorno alle camere degli antichi non mi tratterrò qui a ricercare, e riferire ciò, che ne hanno detto gli antichi autori; essendo già stato in gran parte riportato da altri moderni, e non potendosene dare una giusta idea senza Tavole in rame. Mi contenterò dunque di parlare di quelle cose, che io stesso ho vedute. Le camere, e quelle in ispecie, ove dormivano, erano spesso a volta rotonda, come abbiamo da Varrone1; e in tal maniera era fatta quella, che Plinio2 descrive della sua villa Laurentina. Si congettura, che camere consimili, trovate nel secondo piano della villa Adriana, fossero camere da letto; poichè v’era una gran nicchia, che serviva d’alcova, e nella quale si collocava il letto. La camera di Plinio avea finestre tutto intorno: in quelle però della villa Adriana la luce scendeva dall’alto per mezzo di un’apertura, che verosimilmente avrà dovuto chiudersi alla notte.

§. 76. A giudicare sulle rovine della nominata villa antica del Tuscolo, come anche sulle camere d’una magnifica villa presso l’Ercolano, ove è stata trovata la maggior parte dei busti di marmo, e di bronzo, che ora adornano il real museo di Portici; a giudicare, dico, su questi monumenti, pare che le camere degli antichi fossero molto anguste3. Quella d’Ercolano, in cui si rinvenne la biblioteca composta di più di mille volumi4, era sì piccola, che stendendo le braccia, si poteva, per così dire, toccar le mura d’ambe le parti. Nel casino del Tuscolo vi era una


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    renze dato da Piranesi Della magn. de’ Rom. Tav. 38. fig. 1., e da noi ripetuto in fine di questo Tomo Tav. XVII., i sette scalini del tempio sono ad angolo acuto, che esce in fuori la terza parte dello scalino, formando per di sotto un sottosquadro concavo sull’altro scalino; seppure non sono stati fatti in tal guisa perchè così porta la natura del basso rilievo: al che non mi pare abbia fatta riflessione il lodato signor Piranesi nelle note, che fa sulla stessa Tavola.

  1. Confer Scalig. Conject. in Varron. de ling. lat. lib. 7. pag. 162.
  2. lib. 2. epist. 17.
  3. Vedi le lettere dell’Autore qui appresso art. iv.
  4. Vedi le dette lettere art. i.