Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/102

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piccola camera fra le altre con una divisione particolare fatta in questo modo  : il che farebbe credere, che nella divisione esteriore si tenessero i servitori. A era la porta della camera, e B la porta d’ingresso della divisione interiore, che era fatta con un muro assai sottile. Non si è trovato, come è noto, alcun vestigio di cammini nelle stanze; ma bensì in alcune stanze d’Ercolano si sono trovati carboni; dalla qual cosa si può argomentare che si riscaldassero colla bracia. Neppure a’ nostri giorni si usano cammini nelle case private di Napoli; e le persone di riguardo, che hanno cura della loro salute, tanto a Roma che a Napoli, abitano nelle stanze senza cammini, e non fanno uso di carbone: ma nelle case di campagna fuor di Roma in luoghi elevati, ove l’aria è più pura, e più fredda, gli hypocausta, o stufe erano probabilmente assai più in uso che in città. Nella detta villa Tuscolana si trovarono stufe nelle camere, che si sono scoperte nel fare gli scavi per la fabbrica, che ora vi si vede. Al di sotto di quelle camere v’erano sotto terra delle camerette basse dell’altezza di un tavolino, e sempre due a due sotto ciascuna camera, senza alcuno ingresso. La volta quasi piana superiore di queste camerette era fabbricata di mattoni assai grossi, sostenuta da due pilastri parimente di mattoni commessi insieme senza calce, e soltanto con creta, affinchè non si separassero per il caldo. In quella volta erano dei tubi quadrati di creta, i quali scendevano fino alla metà dell’altezza delle camerette, ed avevano le loro aperture nella camera sopra di esse. Simili tubi continuavano anche nei muri di questa camera, e avevano in un’altra camera al di sopra, vale a dire nel secondo piano, la loro apertura per mezzo di una testa di leone in terra cotta. Si andava a que-


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