Pagina:Storia delle arti del disegno III.djvu/192

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a’ quali da tempi remotissimi non mancava l’arte di segare le pietre, come vuole Sincello1, che le dice usate fin dall’età di Tosostro, soggetto di rempo sì oscuro, che vien confuso con Esculapio2, rappresentavano anche in marmo ogni sorta di figure, e scolpivano specialmente ne’ tempj assai frequentemente le teste di quegli animali, che sacrificavano, ed in particolare la testa dell’ariete, e del toro; usanza passata anche agli Etruschi, e dalla prima delle quali appresero i Greci a far le volute al capitello jonico, e dalla seconda a metter li teschi del bue per ornamenti de’ tempj, chiamati poi le metope. E giacchè siamo a parlare delle metope, converrà notar qualche cosa circa i triglifi, che si vogliono posti per coprire le teste de’ travi, come dice anche Vitruvio: ma se quello era il solo fine, perchè farli con de’ canaletti per lungo, perchè non tener piuttosto, come oggigiorno costumasi, i travi un poco in dentro, e proseguire uguale la parete? Io voglio credere che l’origine loro non tanto fosse per coprire i travi, quanto per dar aria a’ medesimi. Si è conosciuto anche a’ tempi nostri, che la testata loro priva d’aria facilmente s’infracida; ed ho veduto de’ saggi architetti, che per ovviare a quello pericolo, vi pongono delle graticcie, che imbiancate accompagnano col muro. Seppero i vecchi Tirreni questa verità, e pofero in faccia a’ travi due canali, o trafori bislunghi, come si vedono in Pesto, detti poi triglifi; indi usarono porvi delle teste d’animali con bocca, ed occhi aperti, per dar aria al trave nel mentre che facevano ornamento.

$. 40. Quanto di fuga è stato fin qui osservato per dimostrare, che l’Architettura è antichissima, e se devesi alla Grecia una certa sua leggiadria, non devesi però ad essa la sua origine, verrà forse a meglio confermarsi, se daremo


un’


  1. Chronogr. pag. 56.
  2. Vide Marsham. Can. Chron. pag. 18. & 34.